7° Puntata – Brasile, Uruguay e Argentina 2008: LA MISSIONE PERFETTA
“Brasile, Paraguay, Argentina, 2008. Una volta tornato a casa la definii la missione perfetta tanto che lo scrissi sul muro di camera mia! Cosa rese perfetta per me quella missione? Provo ad andare con ordine ma anche a lasciare fluire la penna senza troppo controllo. Agosto 2008, ben 13 anni fa! Destinazione “CDPT” a Foz do Iguaçu (Brasile), alla foce del fiume Iguaçu. Accompagno in missione Bianca, Franco, Martina e Mario con lo scopo di supportare Mario nel corso della missione con il portoghese (che non conoscevo!) e contribuire nelle diverse costruzioni (io appena laureato in ingegneria elettronica…beh almeno non è giurisprudenza).
Ecco il primo elemento della mia missione perfetta: la fiducia. I responsabili della missione si fidavano che io (quasi perfetto sconosciuto), alla ripartenza di Bianca e Franco, potessi sostenere Mario in tutte le trattative e decisioni necessarie. Non solo. Dopo qualche settimana, mi avevano affidato la gestione economica della missione da parte di Agape… ovvero le migliaia di euro dei sostenitori italiani!
Ricordo una volta quando io e Paolo Sannicolò attraversammo il confine per dirigerci in Paraguay perché lì il cambio era più vantaggioso. Avevo qualche migliaia di euro in un marsupio e una buona dose di curiosità e ingenuità. Dopo avere individuato il contrattatore più conveniente al cambio valuta scopro con stupore il volume delle banconote di conversione. A quel punto avevo soldi ovunque. Il marsupio e le tasche non erano più sufficienti. Avevo soldi alla caviglia sotto i calzini, dentro le scarpe e non ricordo dove altro. La curiosità e l’ingenuità erano diventate paura e impazienza di tornare a casa! Anche questo succede in missione.
Secondo punto: gli incontri. Quanta ricchezza… già solo nel pensiero! Ogni mattina noi missionari – insieme a chi voleva – leggevamo il Vangelo del giorno e lo commentavamo liberamente. Questo per me è stato l’avvio di relazioni autentiche, non solo basate sul fare e sulla realizzazione di un’opera (in quel caso una casa adiacente a CDPT). Ecco, relazioni vere! Mario, in tutta la sua apertura e autenticità: mi chiedeva di scrivere al computer le lettere alle figlie che e lui mi dettava. Bianca, Franco e Martina, che mi hanno introdotto con leggerezza e profondità agli usi e costumi del Brasile (churrasco e cachaça compresa, anche dalle suore!). Un ragazzo di 15 anni della casa che aiutavo nei compiti di scuola, con cui parlavo un po´ di tutto e che un giorno scappò per andare a comprarsi della droga. Gení, la responsabile del centro, a cui facevo ripetizioni di inglese e matematica di sera… io poco più che ventenne a lei di circa 55 anni. E Paolo Sannicolò. Un perfetto sconosciuto per me, ma profondo conoscitore del Brasile, arrivato nelle ultime settimane della mia permanenza lì e che poi definii “O Maestro do Sul” ovvero il mio maestro del Sud del mondo. Ecco! Non solo costruzioni e manutenzioni, ma relazioni ancora vive in me.
Ultimo punto: la mia crescita personale. Ormai ero lì tra Brasile e Paraguay da più di sei settimane. Nei nostri racconti serali e notturni con Mario (dormivamo insieme nella stessa stanza) mi lasciavo raccontare incuriosito della missione in Argentina a Las Cuevas, sulle Ande, a 3600 m. Un giorno intravidi la possibilità di andarci. Ho ancora i brividi a pensarci. Serviva fare un sopralluogo per decidere se e come orientare i fondi di Agape nell’anno a venire. Io ne ero attratto. Partii solo. 23 ore per arrivare a Salta, ai piedi delle Ande. Lí avrei incontrato un responsabile della missione locale che mi avrebbe portato dove solo i cactus crescevano. Nella missione, tra decine di bambini e zuppe di mais, venni introdotto ad un mondo che è ancora parte di me. La visita di quei paesaggi e villaggi di essenzialità tra i 3600 e i 4000 m, il racconti del loro modo di vivere, l’aspetto mistico che ricopre quei luoghi e il mio essere là a fare esperienza di un qualcosa che era proprio per me, hanno dato la missione la forma di bellezza che sa di infinito.
Ecco questo è stata Agape per me. Fiducia, incontri autentici e crescita personale. La mia missione perfetta.”
Simone Mastroianni